La distimia è un disturbo dell'umore. E' una depressione più lieve nei sintomi rispetto alla depressione maggiore ma rispetto a quest'ultima è prolungata nel tempo. Spesso sorge dopo uno o più episodi di depressione maggiore.
Per fare la diagnosi di distimia è necessario che la persona abbia alcuni sintomi per almeno due anni quasi tutti i giorni, la maggior parte del giorno.
I sintomi possono essere:
1. insonnia o ipersonnia (si dorme meno o di più del solito);
2. scarso appetito o iperfagia;
3. bassa autostima, sentimenti di insicurezza, inadeguatezza, inefficienza;
4. difficoltà di concentrazione e a prendere decisioni;
5. sconforto, tristezza, disperazione, pessimismo;
6. affaticabilità e scarsa energia.

Si tratta quindi degli stessi sintomi della depressione clinica ma molto più attenuati e prolungati nel tempo. Spesso questi sintomi non sono presenti tutti insieme. Spesso la diagnosi e, dunque, la cura del disturbo distimico possono essere tardivi perché chi soffre di distimia pensa spesso che il suo malessere sia parte del suo carattere da sempre e che non ci si possa fare granché. Anche i parenti e gli amici della persona distimica ritengono che sia un “inguaribile pessimista e insicuro”.
Alla distimia possono associarsi altri disturbi: depressione maggiore, ansia, abuso di sostanze, disturbi alimentari, disturbi di personalità.
Di solito la distimia caratterizza le fasi di passaggio da due episodi depressivi maggiori.

Trattamento: il trattamento della distimia è molto simile al trattamento della depressione maggiore. Esso si concentra su due aspetti: il primo di tipo comportamentale sulla gestione della sintomatologia, e il secondo di tipo cognitivo sulla individuazione delle modalità negative di pensiero e di costruzione di pensieri alternativi. 

 

Ministero della Salute (2013). www.salute.gov.it
American Psychiatric Association (2000). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder, Fourth Edition, Text Revision, APA, Washington, DC; tr. it. Masson, Milano, 2002.
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